Il Guerriero di Capestrano è una statua monumentale in pietra calcarea databile al VI secolo a.C., rinvenuta a Capestrano, in Abruzzo. È una delle più importanti testimonianze dell'arte italica e della civiltà dei Vestini.
La statua rappresenta un guerriero a grandezza quasi naturale, armato e ornato. I dettagli includono un elmo con una larga tesa, una corazza, una spada, un pugnale, e un disco pettorale, elementi tipici dell'armamento dei guerrieri italici del periodo. La presenza di due maschere che coprono parzialmente il viso e il petto è un elemento distintivo e simbolico.
L'importanza del Guerriero di Capestrano risiede non solo nel suo valore artistico, ma anche nella testimonianza che offre sulla cultura e le pratiche funerarie dei Vestini. La statua, infatti, era collocata sopra una tomba, probabilmente quella di un capo o di un personaggio di rilievo nella comunità.
L'iscrizione presente sulla statua, in lingua vestina, è una delle più antiche testimonianze scritte di questa lingua. L'iscrizione menziona il re Nahu, suggerendo il ruolo politico e sociale che il defunto doveva avere.
Oggi, il Guerriero di Capestrano è conservato presso il Museo Archeologico Nazionale d'Abruzzo a Chieti, ed è considerato un simbolo dell'identità abruzzese e dell'antica storia dell'Italia preromana. La sua scoperta e studio hanno contribuito significativamente alla comprensione della cultura e delle tradizioni dei popoli italici.
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